Rito civile con delega Il ruolo della celebrante
La celebrazione di un matrimonio, è un evento molto importante, sia per i diretti interessati che per la comunità.
In questo articolo tralasceremo, o quasi, le cerimonie simboliche ed entreremo nello specifico dei riti civili ufficiali e, in particolare, della figura dell’officiante.
In Italia esiste la possibilità di richiedere la delega al sindaco competente per poter far celebrare il proprio matrimonio, nella forma civile ufficiale, ad una terza persona, che può essere un amico o un parente almeno di secondo grado (un figlio o un genitore non hanno questa possibilità) oppure, come nel mio caso, ad un professionista.
E’ possibile ma non scontato in quanto, la concessione della delega, è a totale discrezione del sindaco, che è libero di rifiutarla senza dover dare alcuna spiegazione.
Molte coppie vorrebbero che il loro matrimonio venga celebrato da un amico o un parente. Per quanto sia una scelta che può aggiungere, comprensibilmente, emotività alla celebrazione, talvolta è una decisione che viene presa con leggerezza.
In questo articolo vi spiego le responsabilità e i doveri a cui va incontro un eventuale delegato per la celebrazione di un rito civile ufficiale.
Matrimoni celebrati con delega: rispetto e responsabilità istituzionale
La celebrazione di un matrimonio civile è un momento di grande solennità, che comporta non solo il riconoscimento di un’unione tra due persone ma anche l’espressione delle funzioni ufficiali dello Stato. Quando un matrimonio viene celebrato con delega, il rappresentante delegato del Sindaco o dell’Ufficio dello Stato Civile indossa la fascia tricolore, un simbolo che incarna il rispetto e l’autorità delle istituzioni.
La fascia tricolore: un simbolo di alto valore istituzionale
La fascia tricolore, con i colori della bandiera italiana (verde, bianco e rosso), rappresenta l’unità nazionale e l’autorità della Repubblica. Indossarla non è un semplice gesto formale: significa rappresentare lo Stato e agire in nome delle istituzioni. Durante un matrimonio celebrato con delega, il delegato assume, quindi, una funzione pubblica che deve essere svolta con rigore e rispetto delle normative vigenti.
Nessun passaggio può essere saltato
E’ fondamentale comprendere che la celebrazione di un matrimonio civile è regolata da norme precise. Non è consentito omettere alcun passaggio previsto dalla legge, dal momento che ogni fase del rito civile ha un significato legale e simbolico. La lettura degli articoli del Codice Civile, ad esempio, è obbligatoria e dichiara i diritti e i doveri dei coniugi, oltre a rappresentare un momento di trasparenza istituzionale.
Saltare un passaggio, anche se potrebbe sembrare irrilevante, significa venire meno ai propri doveri e potrebbe comportare conseguenze legali. Inoltre, una simile mancanza, rischierebbe di sminuire l’importanza del ruolo che si sta ricoprendo e di mancare di rispetto ai valori che la fascia tricolore rappresenta.
Il rispetto delle istituzioni: un dovere imprescindibile
Chi indossa la fascia tricolore si fa carico di rappresentare non solo il Comune di appartenenza, ma l’intero Stato italiano. Questo comporta un atteggiamento improntato alla serietà, al decoro e al massimo rispetto per il ruolo che si riveste. Non è solo una questione di forma, ma di sostanza: il delegato è il garante del corretto svolgimento di un atto pubblico e ufficiale, che coinvolge diritti e doveri dei cittadini.
Essere delegati alla celebrazione di un matrimonio è quindi un onore ma anche una responsabilità che richiede preparazione e consapevolezza. La fascia tricolore non è un semplice accessorio, ma un simbolo che richiama l’importanza del ruolo istituzionale che si sta svolgendo in quel momento.
Cerimonie simboliche e l’uso di fasce “finte”
In contesti diversi, come le cerimonie simboliche prive di valore legale, alcuni celebranti fanno ricorso all’uso di fasce tricolore non ufficiali o “finte”. Sebbene queste iniziative possano sembrare innocue, è importante sottolineare che l’impiego di tali simboli può essere percepito come una finzione che rischia di sminuire il significato autentico (seppur simbolico) dell’intera cerimonia. Anche in un contesto simbolico e personale, ogni elemento deve mantenere un rispetto intrinseco per i valori che rappresenta.
E’ altrettanto rilevante ricordare che la fascia tricolore è un simbolo esclusivo dello Stato Italiano e delle sue istituzioni. Un utilizzo improprio o ambiguo, anche in assenza di intenti fraudolenti, può generare confusione e minare la percezione di autorevolezza delle istituzioni. Per questo motivo, nelle cerimonie simboliche, è sempre preferibile ricorrere a elementi distintivi alternativi che riflettano il carattere privato dell’evento senza rischiare fraintendimenti.
La celebrazione di un matrimonio con delega, quindi, è un atto che richiede precisione, rispetto delle norme e consapevolezza del significato istituzionale del proprio ruolo. Indossare la fascia tricolore è un privilegio che comporta il massimo rispetto per le istituzioni e per i cittadini. Nessun passaggio può essere trascurato, poiché ogni gesto e ogni parola contribuiscono a dare valore a un momento solenne e a ribadire il rispetto per lo Stato e i suoi simboli.
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