Il rito del sakè viene dal Giappone ed è il cuore del rito matrimoniale shintoista.
Il suo nome originale è SAN-SAN-KU-DO che significa “3-3-9-volte”, ovvero “i 3 giuramenti presi per 3 volte”.
Il rito del sakè avviene dopo le promesse nuziali e consiste nella condivisione del sakè da parte della coppia.
Vengono usate 3 tazze rituali di dimensioni crescenti. Il sakè viene versato nella prima tazza, con un movimento ripetuto 3 volte, ed entrambi gli sposi ne bevono 3 sorsi. Questa prima tazza rappresenta il passato e la gratitudine verso gli antenati.
Poi si ripete lo stesso rituale per le altre tazze.
La seconda rappresenta il presente e l’impegno a prendersi cura l’uno dell’altro per tutta la vita.
La terza rappresenta il futuro, la fertilità e l’impegno verso la generazione successiva.
Il simbolismo di questo rituale, come si può notare, è strettamente legato al numero 3, numero primo e non divisibile.
Proprio questo particolare lo rende di buon auspicio per gli sposi perché il loro legame non può essere sciolto grazie al “potere” del numero 3.