Matrimonio civile, religioso o simbolico?

Ecco le caratteristiche e le differenze

Se ti stai chiedendo quale sia la differenza tra un matrimonio autentico ed uno simbolico, o tra un rito civile ed uno religioso, sei nel posto giusto. Con questo articolo vogliamo far luce sulle divergenze e le assonanze tra i vari tipi di matrimonio possibili, sperando ti sia utile a farti un'idea più chiara su quale faccia al caso tuo.
Una puntualizzazione: quando parliamo di matrimonio lo facciamo con il suo significato più inclusivo, quindi parliamo anche di unioni tra persone dello stesso sesso.
Dal punto di vista legale, il matrimonio e l'unione civile, sono definiti un negozio giuridico che sancisce l’unione di due persone secondo la legge. La sua validità è data dalle firme poste di fronte ad un Ufficiale di Stato Civile (o persona delegata), e dalla presenza di almeno due testimoni.
Esistono diversi riti per celebrare un matrimonio: il Rito civile, l'Unione Civile, il Rito Religioso e il Rito Simbolico.



Il rito civile autentico

Il rito civile autentico è quello in cui, durante la celebrazione, viene svolta la parte sopra descritta che dà valore legale. Perciò questo deve svolgersi alla presenza di un Ufficiale di Stato Civile (generalmente il sindaco del Comune in cui si svolge la celebrazione, oppure da persona delegata) e di almeno uno (massimo due) testimoni per parte.
Affinché il rito acquisti valore legale, il celebrante deve adempiere ad alcuni obblighi:

Non è obbligatorio lo scambio degli anelli.
Se si volesse celebrare il rito ufficiale direttamente alla location del ricevimento, questa deve essere riconosciuta come casa comunale, ma non tutte le location sono dotate di tale riconoscimento. Solo in casi rari viene concessa l’autorizzazione a svolgere cerimonie in luoghi diversi (ad esempio su spiagge o altre location suggestive). In caso di celebrante delegato, generalmente è obbligatoria la presenza di un rappresentante comunale (solitamente il messo o il segretario) a custodia dei registri.

Il matrimonio religioso

Il matrimonio religioso ha un valore spirituale per la confessione di riferimento e può essere integrato dal riconoscimento civile. Esistono però alcune differenze a seconda delle confessioni.
Nel caso di rito Cattolico, grazie al Concordato del 1929 e riveduto nel 1984, il matrimonio è disciplinato dal diritto canonico, ma i sacerdoti sono delegati ad adempiere anche agli obblighi comportati dall’atto civile. Perciò, al termine del rito religioso, il sacerdote provvede ad informare gli sposi che il matrimonio ha anche effetti civili, alla lettura degli articoli succitati e a fare apporre le firme sul certificato che, successivamente e nel termine di 5 giorni dall’avvenuta cerimonia, provvederà a trasmettere all’ufficiale di stato civile. In questo modo l’unione potrà essere trascritta agli atti ed avere effetto costitutivo (con effetto retroattivo dalla data della celebrazione).
Per questi motivi, in termini pratici, i nubendi dovranno registrare doppie pubblicazioni prima di poter convolare a nozze, in chiesa e in comune. Nel caso di rito non Cattolico, lo Stato Italiano ha stipulato intese con buona parte delle confessioni riconosciute, facilitando così gli adempimenti richiesti per dare validità civile all’atto. In questi casi i ministri di culto celebrano come delegati dell’ufficiale di stato civile. Restano perciò gli obblighi del rito civile autentico (lettura degli articoli, firme e trascrizione agli atti entro 5 giorni, ecc.). Non servono doppie pubblicazioni perché, in questi casi, il matrimonio ha solamente validità civile.
Solo nel caso della religione islamica non è stata ancora raggiunta nessuna intesa, a causa della mancanza di un’organizzazione unitaria che rappresenti le comunità islamiche in Italia.
Per quanto riguarda le persone dello stesso sesso il riconoscimento dell'unione è ancora poco diffuso, tra le maggiori religioni solo la chiesa evangelica valdese riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso. In altre confessioni può essere possibile trovare ministri di culto disposti ad una benedizione, il riconoscimento è però ancora lontano.

Il matrimonio simbolico

Il matrimonio simbolico è un non matrimonio.
Viene svolto da quelle coppie che, per i più svariati motivi, non possono (o non vogliono) accedere al rito civile autentico piuttosto che al matrimonio religioso. Non ha effetti civili, diventa una promessa d'amore tra le persone che lo svolgono.
Il più famoso matrimonio simbolico è quello celebrato da Silvio Berlusconi e Marta Fascina, riportato in foto.
E' anche la definizione impropriamente usata (ahimè, anche da addetti ai lavori che dovrebbero conoscere le differenze) per indicare le cerimonie simboliche, che sono un'altra cosa ancora.
Quello del matrimonio simbolico è un evento estremamente raro, personalmente non mi è mai capitato di celebrarne.

Rito, matrimonio o cerimonia?

I 3 termini vengono talvolta usati come sinonimi creando confusione, ma indicano cose diverse:
Rito: Il rito indica una sequenza di azioni, parole e gesti che è necessario seguire. Il rito civile indica la prassi in uso per poter dichiarare una coppia come legalmente coniugata. Nel caso di matrimoni cattolici esistono il rito ambrosiano e quello romano, che hanno delle prassi leggermente diverse.
Matrimonio: Il matrimonio è l'atto di unione di due persone, si può parlare di civile, religioso e simbolico a seconda del contesto e degli effetti. Per estensione indica anche i festeggiamenti conseguenti alle nozze o l'effettiva unione, intesa come vita passata insieme.
Cerimonia: La differenza tra rito e cerimonia è labile, ma c'è. Il rito è la parte più codificata e riconoscibile di una cerimonia, mentre la cerimonia costituisce un elemento più completo e meno formalizzato. La cerimonia inizia con l'ingresso degli sposi e finisce con la loro uscita, al suo interno possono essere usati più riti (tra cui quello civile) e può essere personalizzata come si preferisce.

La cerimonia simbolica

La cerimonia simbolica non ha valore legale.
La fondamentale differenza con il matrimonio simbolico è il fatto che qualche giorno prima (o dopo) del suo svolgimento viene svolto anche il rito civile autentico. Questo vuol dire che l'unione viene normata secondo le leggi in vigore, quello che viene celebrato è un matrimonio autentico inteso nel suo significato più esteso: quello che dura una vita.
Non avendo valore legale non deve rispettare nessun obbligo o iter burocratico come descritti in precedenza. L’unica cosa che deve rispettare sono i gusti, le personalità e, soprattutto, le ritualità significative per gli sposi.
Possiamo quindi dire che la cerimonia simbolica è, per sua natura, inclusiva e l'unica opzione oggi in grado di garantire, almeno in Italia, parità di trattamento indipendentemente dall'orientamento sessuale e dal genere delle persone unite. Può essere totalmente personalizzata, sia nella forma che nei contenuti.
Se si volesse celebrare nella location del ricevimento non esistono vincoli, se non quello di avere uno spazio adatto allo scopo. Vi basta, quindi, trovare un Celebrante Laico che sia in grado di scrivere una cerimonia su misura per voi e il gioco è fatto (e, se state leggendo questo articolo, significa che siete già nel posto giusto!

Per la cerimonia simbolica esistono diversi riti che possono essere usati sia distintamente che fusi insieme, o che possono essere usati come ispirazione per un rito diverso, tra questi i più famosi sono il rito della sabbia, il rito della luce e il rito celtico, ne parliamo più dettagliatamente Nell’articolo dedicato.

La cerimonia con rito civile autentico

E' possibile integrare la cerimonia simbolica con il rito civile. In questo caso permangono gli obblighi di legge previsti per il rito civile ma è possibile personalizzare la cerimonia secondo le proprie inclinazioni. L'integrazione è possibile sia tramite delega che con una concelebrazione.
Alcuni celebranti poco seri propongono servizi di ripetizione del rito che ricreano i momenti del rito civile, talvolta anche con l'uso di fasce tricolore finte. Si tratta di un servizio di basso valore che sminuisce sia il valore del rito civile che della cerimonia simbolica, finendo per creare una messinscena che assocerà la vostra unione alla finzione. Ne parlo ampiamente nell'articolo "Dell'inadeguatezza dellla finzione in una cerimonia".

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