I protagonisti della cerimonia

Come mantenere il giusto focus sui protagonisti della giornata

In questo articolo non ci chiederemo chi sono i protagonisti della cerimonia, la risposta a questa domanda è scontata; piuttosto, ci concentreremo sul capire come far sì che Voi siate effettivamente i protagonisti perché, anche se la risposta alla domanda è scontata, spesso non lo è la sua applicazione.

Gli effetti

Quali possono essere gli effetti di una presenza mal calibrata degli sposi all’interno della cerimonia? L’effetto più immediato è quello di iniziare la giornata con il piede sbagliato.
La cerimonia (soprattutto per gli ospiti) è l’inizio del vostro grande giorno, è l’avvenimento che dà il via e che segnerà il mood dell’intera giornata. E’ anche l’avvenimento che caratterizza la vostra giornata come un matrimonio e la sua importanza è strategica, non solo simbolica. Iniziare la giornata con una cerimonia poco caratterizzante farà partire a stento la vostra giornata.
Un effetto più a lungo termine può essere un altro.
Vi è mai capitato di ricordare un episodio particolare ma di non avere la minima idea di dove fosse successo, quando e chi ci fosse? E’ uno scherzo comune della mente. A volte, facendo mente locale, riusciamo a recuperare i dettagli di un dato avvenimento, altre, invece, non ci riusciamo, altre ancora li mescoliamo con altri per completarli creandoci dei falsi ricordi. Questo è quello che potrebbe succedere anche al Vostro matrimonio, ovvero il fatto che non solo alcune persone possano non ricordarlo nel corso degli anni, ma che possano ricordarlo NON come il vostro matrimonio, o come il matrimonio di altre persone. Succede quando il ricordo non ha un legame particolare con l’informazione sul quando e sul chi.

Per fare in modo che i protagonisti siate Voi e nessun altro e che la Vostra cerimonia sia caratterizzante e inconfondibile, la scelta del celebrante è fondamentale.

Vediamo ora quali possono essere le cause di una vostra ridotta presenza agli occhi degli ospiti.

Il sindaco

La figura che non ci si aspetta in una lista come questa, dal sindaco ci si aspetta autorevolezza non certo un rischio per la propria cerimonia.
Eppure, se ci pensate bene, tra tutte le persone coinvolte per la buona riuscita del vostro evento, il sindaco sarà la figura con l'inquadramento meno professionale di tutti (è un amministratore ed un politico, non si occupa, nello specifico, di eventi), quella che ha fatto meno matrimoni di tutti e che nella vita fa tutt’altro.
Il sindaco (o la sindaca) è sempre un elemento di incognita nella propria cerimonia e, per quanto sia la scelta più facile per la celebrazione del rito civile, risulta anche la più rischiosa.
La lettura degli atti sarà il momento più noioso dell’intera giornata e, spesso, i sindaci hanno una particolare capacità ad enfatizzare questa caratteristica.
Non è raro che i sindaci commettano gaffe o che, nel tentativo di aggiungere qualche loro parola, dicano qualcosa di imbarazzante (potrei farci una rubrica con le gaffe dei sindaci sentite durante alcune concelebrazioni). Alcuni, nel corso degli anni, si sono prestati, anche con buona dedizione dal momento che non è il loro lavoro, ad integrare il rito civile classico con riti simbolici o letture, si tratta di elementi che sicuramente riducono il fattore noia rendendo la cerimonia un po’ più coinvolgente, ma insufficienti a renderla davvero vostra.

Il celebrante

Anche questo è un elemento che non ci si aspetta in questa lista, chiaramente parliamo del celebrante sbagliato. Sono diversi i celebranti (anche professionisti) che possono diventare un incubo per la vostra cerimonia, lo fanno attirando i riflettori e rendendosi loro stessi protagonisti (ne parlo in questo articolo). Quella del celebrante deve essere una presenza quasi impalpabile, in grado di fare da filo conduttore tra tutti gli elementi, di guidare tutte le persone coinvolte ma di farlo rimanendo ai margini, lontano dai riflettori, una voce fuori campo.

Gli oratori

Tutte le altre persone coinvolte per letture, in particolare chi farà letture personali (scritte di proprio pugno).
Quello dell’intervento è un momento importante sia per gli sposi che per chi lo fa, quindi un minimo di protagonismo viene concesso agli oratori che possono concedersi un posto al centro dell’attenzione durante la lettura. E’ comunque importante che, al centro del loro discorso, ci siano gli sposi. Può capitare, invece, che gli oratori si prendano più spazio del dovuto finendo col parlare più di sé che della coppia che si sta celebrando; la vostra celebrante dovrebbe sempre ricevere i discorsi scritti dagli oratori in fase di stesura della cerimonia, sia per individuare il momento migliore in cui inserirli che per verificare che non ci sia eccesso di protagonismo, potendo così correggere il tiro.

La riservatezza

L’eccesso di riservatezza può essere un elemento che finisce per rendervi comparse del vostro stesso matrimonio. Intendiamoci, la riservatezza di una coppia NON è un elemento da scardinare, ma un elemento da considerare ed integrare non solo nella scaletta della cerimonia, ma dell’intera giornata.
Se una coppia non si sente a proprio agio nel leggere le proprie promesse di fronte all’intera platea può diventare un momento da evitare o da rendere più intimo, se ci sono particolari della propria storia che si preferisce tenere per sé dovranno essere mantenuti riservati. Anche questo vuol dire costruire una cerimonia sugli sposi: rispettare le personalità e le volontà pur senza rendere la cerimonia anonima. Le vostre personalità possono rimanere il fulcro della cerimonia anche senza farvi sentire il calore dei riflettori.

La retorica

La retorica è l’arte del saper discorrere sia in forma orale che scritta. Nel caso delle cerimonie la forma da considerare è quella scritta; va sempre evitata, infatti, qualsiasi forma di improvvisazione o di discorso a braccio. Lo scopo della retorica è persuadere chi ascolta o legge riguardo al messaggio che si vuole consegnare. Va da sé che, per creare una cerimonia coinvolgente, un minimo di arte oratoria e retorica bisogna saperla maneggiare. Come in ogni cosa esiste però l’eccesso e, nel caso della retorica, è quello che renderà le cerimonie piatte e fotocopia l’una dell’altra. Avete presente quei tipici discorsi da prete dove parlano per mezz'ora senza dire assolutamente nulla? Esistono anche in forma laica e vengono usati da alcuni celebranti per dare corpo alle proprie cerimonie senza, però, dare sostanza, creando racconti che sembrano andare bene per tutti ma che, in realtà, non descrivono nessuno.

Gli sposi al centro

Come si fa, quindi, a scongiurare il rischio di una cerimonia uguale a molte altre, mantenendo gli sposi al centro? Non esiste una formula facile e, soprattutto, non esiste una formula valida per tutti. Quello che occorre fare è raccontare di voi e farlo secondo ciò che siete, sia come coppia che come individui.
Raccontare di sé non vuol dire semplicemente mettere in fila gli accadimenti della propria vita in termini cronologici, vuol dire far arrivare la propria essenza. Ci sono episodi, della vostra vita insieme, che meritano senz’altro di essere narrati e lo faremo, ma si può fare di più. Si possono catturare quelle che sono le vostre personalità, raccontare di come si plasmano a vicenda, come si relazionano ed in cosa il vostro rapporto diventa unico.
Far arrivare quell’unicità, permetterà di iniziare il vostro grande giorno con il giusto focus su di voi e permetterà a tutti gli ospiti di ricordarsi della Vostra cerimonia, perché sarà il ricordo stesso a contenere la vostra essenza.

Le parole influenzano l’esperienza emotiva dei partecipanti. Per questo motivo, la scelta dei termini è di fondamentale importanza in quanto richiede sensibilità, consapevolezza del contesto e attenzione ai dettagli.

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