Le prime culture, di cui si abbia conoscenza, che hanno sviluppato un interesse al mondo della morte con l’elaborazione di cerimonie, arti magiche e rituali di iniziazione, risalgono al Periodo Paleolitico.
I ritrovamenti più antichi in cui si possano riscontrare segni di una sorta di ritualità della morte, risalgono al Neanderthal, quindi al Paleolitico Medio (tra i 200.000 e i 40.000 anni fa).
I corpi erano inumati in una fossa appositamente scavata, deposti rannicchiati in posizione dormiente e accompagnati da strumenti in selce, probabilmente con l’idea che potessero essere usati in un’altra vita. Sono stati rinvenuti, inoltre, parti di animali lasciate in segno di offerta o come scorta di cibo per l’aldilà come anche resti di pollini fossilizzati, probabilmente di fiori adagiati sulla sepoltura.
Talvolta la fossa era ricoperta da una lastra.
Nel periodo del Paleolitico Superiore (tra i 40.000 e i 10.000 anni fa, il tipo umano è il Cro-Magnon), poi, i riti funerari e le pratiche che accompagnano la deposizione divengono più complesse e differenziate.
Gli ornamenti sono costantemente presenti sul corpo del defunto, sempre addobbato da copricapi, collane, cavigliere, bracciali ed amuleti.
La fossa si arricchisce spesso di un letto di ocra ed una sorta di cuscino di pietra per il capo mentre gli elementi di corredo sono sempre di pregiata fattura.
Il Periodo Mesolitico (tra il 10.000 e l’8.000 a.C) vede la nascita di villaggi su palafitte insieme allo sviluppo di un rapporto di carattere magico con gli animali, che diede origine a ritualità particolari. L’uccisione di un essere vivente durante una battuta di caccia, per esempio, costituiva sia una risorsa di cibo per la sopravvivenza che una ferita tra l’uomo e il regno naturale. I rituali, quindi, servivano a rimarginare tale frattura, oltre che a rendere onore allo spirito della creatura.
Nel Periodo Neolitico (tra il 10.000 e il 3.500 a.C.) il pensiero religioso era incentrato sull’adorazione della Terra e del Sole. La prima era vista come Dea Madre, dea della prosperità e della prolificità mentre il Sole, simbolo di luce a calore, aveva il potere di far maturare i frutti.
Questo periodo vede la nascita dei primi villaggi stanziali non palafitticoli e agricoli mentre sorgono le costruzioni delle grandi pietre erette, dette megaliti (l’esempio più conosciuto è Stonehenge, in Gran Bretagna).
Le culture megalitiche erano caratterizzate da quattro elementi: