Il matrimonio, cosi come l'unione civile, sono un negozio giuridico bilaterale che si perfeziona con il consenso dei nubendi, da cui sorge un rapporto di natura prevalentemente personale.
Gli articoli nel nostro Codice Civile che ne regolano gli istituti danno una descrizione puntuale del rispetto reciproco e della convivenza serena che dovrebbero caratterizzare qualsiasi famiglia.
Durante il rito civile del matrimonio vengono letti i 3 principali, l'art. 143, l'art. 144 e l'art. 147 che recitano come segue:
Per quanto riguarda le unioni civili, vengono invece letti i commi 11 e 12 dell’articolo 1 della legge 76/2016 (nota come legge Cirinnà, dalla sua prima firmataria), che recitano come segue
Comma 11Le analogie sono molte, ma le differenze importanti, ne parliamo in maniera più approfondita nell’articolo dedicato (LINK A NUOVO ARTICOLO).
Il rito civile autentico (scopri le differenze tra le varie cerimonie) cosi come l'unione civile, per acquisire il valore legale, oltre ad essere celebrato da un Ufficiale di Stato Civile (il Sindaco o un suo delegato), deve essere svolto in una "casa comunale". Queste possono essere le sale classiche che i municipi mettono a disposizione per le celebrazioni, più o meno eleganti, storiche od estetiche a seconda delle disponibilità dei comuni stessi (ci sono comuni, per esempio, che dispongono di sale all'interno di castelli). Oppure direttamente nelle location per il ricevimento che hanno chiesto ed ottenuto, dal proprio comune, il riconoscimento di "casa comunale", generalmente in una determinata sala interna e in un posto, adatto all'uopo, all'esterno.
Anche durante una cerimonia simbolica (scopri le cerimonie simboliche) è possibile leggere i suddetti articoli, lettura che, secondo molte persone, rende un tono di ufficialità alla celebrazione (insieme all'apposizione delle firme di sposi e testimoni).
Nulla osta a leggere ed impegnarsi a rispettare (almeno simbolicamente) gli articoli che riguardano il matrimonio anche in caso di persone dello stesso sesso.